L'udienza per il
ricorso al TAR Liguria si è tenuta giovedì 6 novembre. Già in
giornata abbiamo saputo che la richiesta di sospensiva immediata non
era stata accolta, il giorno successivo abbiamo avuto le motivazioni:
il TAR respinge la nostra domanda perché non ci ritiene legittimati
come ricorrenti in quanto
1) rispetto alla
contestazione della violazione dell'autonomia scolastica, sarebbero
state le scuole, e non singoli cittadini, a dover ricorrere contro la
Provincia
2) rispetto alla
contestazione della violazione del diritto allo studio, spetta a noi
ricorrere, ma contro le scuole che hanno deliberato le modifiche
all'orario, e non contro la Provincia.
Insomma, un trionfo
delle eccezioni formali contro la sostanza, e senza alcuna
discussione nel merito, che ci avrebbe visti molto probabilmente
vincitori.
L'avvocato che ci ha
seguito ne era ben consapevole, ed ha sostenuto il nostro diritto a
ricorrere sulla base di una giurisprudenza di altri TAR e del
Consiglio di Stato, che, anche dietro sollecitazioni europee, hanno
altre volte accolto una tendenza espansiva della legittimazione ad
agire innanzi al Giudice Amministrativo. Il TAR Liguria ha invece
confermato una posizione conservativa ed espresso un'interpretazione
restrittiva della nostra legittimazione di ricorrenti: semplici
cittadini, è vero, ma comunque rappresentativi di studenti, genitori
ed insegnanti.
Resta l'amara
consapevolezza che, se anche un solo dirigente scolastico avesse
fatto ricorso (rivolgendosi all'Avvocatura dello Stato, e quindi
senza dover sostenere alcuna spesa), si sarebbe ottenuto un risultato
diverso.
Quanto poi
all'indicazione di ricorrere contro le scuole, perché sono i
Consigli di Istituto che hanno modificato l'orario, vien da chiedersi
cosa sarebbe successo se anche in un solo Istituto si fosse deciso di
respingere la delibera della Provincia.
Noi ci siamo dovuti
muovere in un vuoto, istituzionale e di responsabilità, ed in questo
vuoto è stato fin troppo facile contestare il nostro stesso diritto
ad intervenire.
Ma si doveva fare, e
per questo ringraziamo tutti voi che ci avete sostenuto anche
materialmente e seguito fin qui.
Nulla vieta, ora,
alle Istituzioni Scolastiche Autonome di ricorrere contro la
Provincia, e a genitori e studenti di ricorrere contro la propria
scuola (anche se, allo stato attuale, sarebbe un po' come sparare
alla Croce Rossa).
Una cosa, però, la possiamo fare tutti:
informiamo i Dirigenti, i Consigli di Istituto ed i Collegi Docenti
che le cose potevano andare diversamente.