lunedì 20 ottobre 2014

Udienza presso il TAR Liguria e mobilitazione nelle scuole


L'udienza presso il TAR Liguria per ottenere la sospensiva della delibera della Provincia è stata fissata per giovedì 23 ottobre 2014.

Se la richiesta sarà accolta, ci sarà bisogno più che mai della mobilitazione di tutti per sensibilizzare i Collegi Docenti, i Consigli di Classe, i Consigli d'Istituto e i Dirigenti, perché l'anno scolastico non continui come è iniziato e le scuole deliberino il ritorno all'orario sui sei giorni.

Se ci avete seguito fin qui, non fermatevi proprio adesso!

Grazie a tutti per la collaborazione.

I ricorrenti

Nicoletta Pavia
Emanuela Massa
Paolo Fasce
Arianna De Ferrari

giovedì 2 ottobre 2014

Il ricorso è partito, ora attiviamoci nelle scuole




Il ricorso contro la delibera della Provincia che stabilisce la chiusura al sabato delle scuole superiori è stato notificato mercoledì 1 ottobre al Tribunale Amministrativo della Liguria. L’iniziativa è nata per impulso di alcuni genitori ed insegnanti del Coordinamento Genitori Democratici ligure (CoGeDe), ed ha raccolto un vasto consenso.

L’obiettivo dei ricorrenti è di ottenere una sospensione della delibera con effetto immediato: perciò chiedono a tutti coloro che condividono le ragioni del ricorso di attivarsi presso i Consigli di Istituto e di sensibilizzare i Dirigenti scolastici perché le scuole si attrezzino per tornare al più presto all’orario sui sei giorni.

Sembrava un’impresa impossibile, e invece i soldi necessari a coprire le spese sono stati raccolti quasi tutti in pochissimo tempo, grazie ai contributi di moltissime persone, per la maggior parte genitori, che vogliono dire no ad un provvedimento che ha il solo obiettivo di far risparmiare sul riscaldamento  (350.000 euro su base annua, tanto vale l’istruzione superiore a Genova…) e non prende in alcuna considerazione le tante, inevitabili conseguenze sulla qualità della didattica, sulla possibilità di apprendere,  sull’organizzazione dei tempi di studio e di vita degli studenti, costretti a lezioni frontali anche per sette ore di seguito, magari seguite, come nel caso degli istituti tecnici e professionali, da altre ore ancora nel pomeriggio.

Sul tema della settimana corta  è lecito avere opinioni diverse, e i più fortunati saranno anche felici di approfittare del sabato libero per andare in montagna o al mare coi propri figli…  Non si tratta, infatti, di essere ideologicamente contrari alla settimana scolastica di cinque giorni, ma di respingere un’imposizione illegittima che cambia tutto senza cambiare niente: meno  giorni ed ore accorciate, senza alcun riguardo al sistema scolastico reale, che è ancora quello pensato sui sei giorni.

In ogni caso, per gli studenti, settimana corta a scuola significherà mangiare male, avere meno tempo da dedicare allo studio a casa, alle attività sportive, ai propri interessi…  ed avere, in compenso, una serata in più per lo “sballo”…

A farne le spese saranno, come sempre,  i più deboli, quelli che la scuola dovrebbe poter sostenere e che invece si rassegna ormai a perdere, come i dati sulla dispersione scolastica drammaticamente evidenziano.

Per questo, dopo aver interpellato finora senza risultato le Istituzioni, i genitori e gli insegnanti del CoGeDe hanno deciso di ricorrere alle vie legali per difendere il diritto allo studio e quello alla salute, che non dovrebbero essere in contraddizione tra loro e che le Istituzioni dovrebbero per prime tutelare… Tra le motivazioni del ricorso, si segnalano appunto la violazione delle norme costituzionali in materia di diritto allo studio, oltre alla palese violazione dell’autonomia scolastica, al mancato rispetto delle esigenze degli studenti e delle famiglie, con riguardo anche ai diritti degli studenti disabili, di fatto ulteriormente penalizzati.