martedì 19 maggio 2015

Incontro col Sindaco Marco Doria

Un aggiornamento, dopo tanto tempo, sulla vicenda della settimana corta alle superiori e del nostro ricorso contro la Provincia...
Come ricorderete, il TAR Liguria aveva negato la sospensiva da noi richiesta con la motivazione che non fossimo titolati a ricorrere contro la Provincia: avrebbero dovuto farlo le scuole, lese nella loro autonomia (peccato che non si fosse trovato un solo dirigente disposto a farlo...). Credevamo che la vicenda giudiziaria si fosse conclusa così, e invece, pochi giorni prima che l'ente cessasse di esistere, i legali della Provincia hanno chiesto al TAR di procedere con la discussione nel merito: l'udienza è fissata per il 21 maggio. Fatichiamo a comprendere le ragioni di questo accanimento, che ci pone il problema di decidere cosa fare, di fronte ad un tribunale che ci ha già delegittimato.
Abbiamo perciò tentato di ricondurre la vicenda sul terreno politico, e ci siamo rivolti a Marco Doria, nel suo ruolo di Sindaco della Città Metropolitana che è subentrata alla Provincia.
Al Sindaco, che abbiamo incontrato il 20 marzo, abbiamo chiesto, appunto, un gesto politico: annullare la delibera della Provincia e lasciare alle scuole, nella loro autonomia, di decidere come articolare l'orario settimanale.
Il Sindaco ci ha risposto che non può annullare la delibera se non trova il modo di recuperare quei 350.000 euro che la settimana corta a scuola consentirebbe di risparmiare.
Gli abbiamo parlato di soluzioni tecniche che consentano di utilizzare meglio gli impianti di riscaldamento e degli impianti delle scuole comunali che restano spesso accesi anche durante il fine settimana, ci ha replicato che il dissesto della Provincia è grave, che han già tagliato dappertutto, che un'eventuale nostra vittoria in sede giudiziaria potrebbe costringerlo a dover scegliere tra le scuole e gli stipendi dei dipendenti della Provincia...
Noi pensiamo che il gesto politico si sarebbe comunque potuto fare, e senza correre eccessivi rischi, tanto più che il Consiglio Metropolitano avrebbe comunque dovuto poi deliberare nuovamente in merito...

A questo punto, la situazione che ci si prospetta è la seguente: possiamo andare avanti col ricorso, sapendo che possiamo andare incontro ad una sconfitta e alla necessità di affrontare ulteriori spese legali. Grazie alla disponibilità di tutti voi, eravamo riusciti a raccogliere in tempi rapidissimi i 3500 euro necessari (dai bolli al compenso dell'avvocato) per far partire il ricorso... Ora abbiamo bisogno di sondare l'eventuale disponibilità a contribuire ancora per poi valutare cosa possiamo permetterci di fare. Per questo abbiamo predisposto a http://doodle.com/3u79qxv8nsg7rw33 una pagina di sondaggio, che vi preghiamo di consultare e di utilizzare per eventuali “promesse” di contributi.
E' ovvio che i quattro ricorrenti ufficiali, come già hanno fatto, contribuiranno con cifre più consistenti. Quel che non possono fare è rischiare tutto in proprio.
Abbiamo bisogno di fare una valutazione entro Pasqua: se le promesse di contributo, sommate ai nostri contributi personali, raggiungeranno i 3000 euro, potremo andare avanti.

In alternativa, e se non raggiungeremo quella cifra, possiamo ritirare il ricorso, sperando che la controparte non abbia obiezioni da fare (e il Sindaco, in questo senso, ci avrebbe dato garanzie).

Quello che nessuno può impedirci di fare è, comunque, attivarci presso le nostre scuole perché siano esse a ricorrere: i Consigli di Istituto possono deliberare affinché i Dirigenti siano costretti a provvedere, peraltro senza sostenere alcuna spesa perché difesi dall'Avvocatura dello Stato. La strada è già stata spianata, quella delle scuole sarebbe una facile vittoria...

Grazie a tutti per il sostegno e la collaborazione.

Nicoletta Pavia
a nome dei ricorrenti